La gestione dell'ombra

Cade il solito silenzio a quest'ora. Qualcuno va a cena, qualcuno tarda per non rientrare. Qualcuno sta biascicando qualcosa tra sé e sé sulla giornata quasi finita.
Ne ho sentita una che mi è piaciuta, oggi. C'era un tizio che parlava della "gestione dell'ombra". Alessandro, il suo nome.
Alessandro, ricordo adesso.
Non lo avevo mai visto prima d'ora.
La gestione dell'ombra è decidere se seguire la rotazione della terra o fare quadrato dello spazio creato da un ombrellone aperto.
Ossia, nel secondo caso, non muovere mai la propria sdraio in direzione del sole.
Buffo.
Buffo perchè, fintanto che si è da soli, il problema non sussiste. Ma se qualcuno ci sta a fianco con la propria ombra gestita dalla rotazione terrestre, ad un certo punto, inevitabilmente, ci sbatte contro.
Chi ha ragione? Chi sta fermo o chi segue? E poi: l'ombra è di proprietà?
Mi scappa da ridere se penso alle ombre che ci andiamo a procurare convinti di essere i soli a farlo, quelli che parcheggiano sui marciapiede, quelli che non fanno la fila alla fermata del bus, quelli che pensano che con l'astuzia si ottengano pregevoli risultati.
La gestione dell'ombra, potrebbe essere un ministero da fondare nei prossimi anni.
Salute

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