Fernet della sera

Cadendo tutto sembra innaturale.
Si comincia dall'alto, il baricentro si destabilizza e in breve la posizione del busto cambia.
Piano piano sempre più in avanti.
Il tempo sembra non finire mai fintanto che il mento non tocca il selciato.

Sono giorni che aspetto qualcuno mi dica qualcosa, mi faccia un gesto.
Niente.
Le sole cose che sembrano destinate a me sono gli sguardi obliqui dei diffidenti.
Gli stessi che fino a ieri, quando guardavo le cose dall'alto, cercavano la profondità dei miei sguardi.

Non t'aspetterai solidarietà da chi teme l'eco dei propri pensieri, vero?
Vorrei solo camminare in pace.
Lascia perdere! La pace non esiste.
Cosa esiste allora?
Il silenzio della notte, per esempio. O il fruscio di una biscia nell'erba alta.
E non è pace questa?
No. Sono bisce e oscurità.

Stai attento a non cadere, che è meglio.



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