Che dire?


Che dire?
Fino a che potere e interessi personali avranno la priorità sul senso comune del vivere, finchè l'essere umano sarà sempre simile a sé stesso senza scatti in avanti, finchè la cattiveria di pochi sarà in grado di annichilire la voglia di rivolta dei più, beh, fino allora non ci sarà da meravigliarsi di morti, stragi e disinteresse scentifico della vita altrui.
Ieri treni e piazze saltate in aria, giudici scomodi fatti a pezzi, in nome di un mantenimento dello stato delle cose.
Oggi ragazzini a scuola.
Domani?
Mandano segnali e i segnali arrivano sempre da una direzione.
Il paese vacilla, la politica frana su sé stessa e i segnali puntuali arrivano, come a ricordare, "che perchè nulla cambi tutto deve cambiare", per ricordarci che noi massa dobbiamo stare al nostro posto sempre e comunque.
Stiamo attenti ai luoghi comuni, alle frasi fatte, ai colpevoli di mestiere, ai proclami degli eletti, ai tam tam scentifici di molta informazione o presunta tale.
Proviamo, una volta, a dare retta alla necessità di non strafare, di non prevaricare e di esserci per tutti. Proviamo a fare come se i soldi fossero solo un minimo bisogno. Dove non c'è interesse da cavalcare non c'è interesse al malaffare. Almeno in Italia.
Proviamo a immaginarci, invece che temerci ogni volta che ci chiudiamo la porta alle spalle

Commenti

Post più popolari