La radio

La radio è accesa.
Una voce senza accenti, parla. Il ritmo è da conversazione pacata, i concetti sono espressi ed esauriti con precisione. Si ha la sensazione di una lettura, di un testo ben scritto nel quale ogni singolo periodo sia stato analizzato sincronicamente perché nulla risulti casuale.
Ogni parola è dosata alla perfezione con quella che segue e la sua potenza evocativa limita l'uso di parole successive, semplifica l'ascolto, ne favorisce la comprensione.
Chi parla alla radio ora è un uomo ora una donna.
Le loro voci a volte si accavallano ma lo fanno solo per una frazione d'istante, quel tanto che basta per creare un effetto discontinuo necessario al ritmo.
La musica si comporta nello stesso modo. I suoni si compongono in una forma prestabilita data dallo strumento che li genera. L'intensità, la forza, la sospensione di quel suono diventa musica quando si accompagna al suono successivo che si comporrà. E via così, creazione, memoria, nuova creazione, memoria; memorie che si sommano, storie che si narrano.
La radio ogni tanto cessa di trasmettere voci maschili o femminili.
Al loro posto si materializzano altre voci maschili o femminili che accompagnano suoni suonati e a loro volta divengono un unico pezzo d'ascolto, un insieme organizzato e ordinato da regole definite.
Nulla è mai lasciato al caso, credo.
Neppure noi siamo una casualità accidentale, evidentemente la nostra è una presenza organizzata e dovuta. Siamo semantica dell'universo, penso. Nessuno esiste se non esiste un altro, nessuno agisce se non consegue un raffronto, uno scontro, un rimescolamento con un altro.
La radio è spenta.
Il campanile della chiesa del quartiere scampana a festa, sembra siano più campane, forse a slancio, forse fisse, mescolano i toni del loro suono fino a comporre come una melodia. Poi rallentano, ad una ad una, fino a terminare in brevi rintocchi di una sola campana dal suono scuro.
La voce di un bambino echeggia tra le case del quartiere. Poi un'altra chiama un nome incomprensibile.
Un po' di tramontana muove le tende colorate della finestra.
La pagina del quaderno si solleva come una bandiera e ricade giù.
Il soffio di tramontana cessa.
Scrivo.

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