Quelli basiti

Su Peo so di poter contare.
Persino sul gatto tigrato e panciuto che si siede sul davanzale della finestrella che da sulla strada.
Posso contare sulle mie gambe e sulla voglia di farmi tenere su da esse.
Posso contare e cercare di credere in ciò che sono e che faccio.
Talvolta si fanno cose che molti, poi ,ti guardano così, come se avessero visto qualcosa che li impressiona a tal punto da restare a bocca socchiusa.
Molte di queste cose le ho già fatte e le ho sempre riscosse in qualche maniera, ma non ho lasciato debiti verso nessuno, forse, si , qualcuno verso di me.
Certe cose che si fanno, quelle che chi ti guarda resta basito, ogni tanto ti si ritorcono contro, almeno per un po'di tempo, fintanto, almeno, che non ti rassegni al fatto che ormai sono andate e che tornare indietro per correggerle è impossibile.
Puoi solo provare a stare zitto se, qualcuno di quelli basiti, te ne chiede spiegazione oppure tentare delle teorie riparatorie a cui nemmeno credi ma che usi per proteggerti.
Quelli che si basiscono sono, tante volte, quelli che si complimentano quando fai cose che loro sanno fare meglio.
Si complimentano perché non si sentono aggrediti nelle loro sicurezze.
Si complimentano perché pensano tu non potrai mai esser loro concorrente.
Ma quando non capiscono, si basiscono.
Restano lì e attendono.
Attendono tu faccia un passo sbagliato per poterti dire " Te l'avevo detto!" e tornare così dentro le loro sicurezze senza rischiare di rimanere contagiati da uno che fa cose così, che poi uno rimane basito.
Su Peo posso contare. E anche sul gatto.
Non si basiscono, solo di tanto in tanto si stirano e si grattano le palle.

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