L'oste torna

L'oste ritorna. Un po' di silenzio, un po' di sguardo sul mondo e un bel po' di parole lasciate a maturare.
Le parole non si devono sprecare e di parole ce n'è per tutti.
Le parole lasciano il segno e se non raccontano qualcosa di vago o inventato, possono anche fare la differenza tra impegnare del tempo per qualcosa che possa far crescere o rimanere nel mucchio a bocca aperta aspettando il colpo di scena che ci tranquillizza.
Comunque, sento in giro e qui tra i tavoli del locale, che c'è molta gente che non ce la fa più a tenere la testa bassa, a strisciare, a fare finta che tutto vada per il meglio. La chiamano crisi e secondo me non è ancora arrivata per davvero.
Certo che adesso è difficile avere tutto così facilmente come poco tempo fa.
E sento dire che i soldi non bastano più, che il lavoro non c'è più e che i pochi lavori che vengono offerti sono spesso dei prendere o lasciare di feudataria memoria.
Beh, non so.
Qui tiro avanti con poco e me lo faccio bastare.
Ma quanto si fanno bastare le cose? E poi, cosa serve davvero.
Sento dire " Ma io che ci faccio in un mondo di merda come questo?" E penso, ma sarà mica che qualcuno sa di sapere per davvero qualcosa che gli altri non sanno?
Ora che c'è un po' di difficoltà, mi sembra di essere ritornato a quando ero un bambino dove ciascuno abitava un suo habitat sociale: i poveri, i ricchi, i nobili, i ladri. Ciascuno nel suo e nessuno che s'immaginava neppure di passare da un habitat all'altro.
Sento dire in giro, quasi come un fatto ovvio, che se un povero trova due soldi, si compra subito la Ferrari.
Ma allora sta lì il trucco? Mettere soldi in tasca a chi non ne ha e dirgli " Consuma consuma consuma"
Che poi a me i termini come Consuma, Spendi, Butta via, Indebitati, a me quei termini mi hanno sempre fatto stare male, perchè, secondo me, non sono sinonimo di positività ma di dissipatezza.
Ma forse mi sbaglio, dal momento che la prima notizia al telegiornale, è sull'andamento delle piazze finanziarie.
Mah.

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