Un po' di pace


Ogni tanto si pensa che restando fermi non accada assolutamente nulla. E un po' è vero se a stare ferma è la testa o la voglia di esporsi.
Non ho un gran vita di movimento è ho la fortuna di gestire un'Osteria, dove la gente entra, sta un po' qui e poi va.
Ma in realtà spesso bastano pochi accenni per far accendere dell'interesse; una parola posta con equilibrio, un gesto libero che accorci le distanze, un po' di leggerezza nell'essere e non pensare di essere sempre nel giusto.
Siamo tutti persone, siamo miscele di energie e mondi misteriosi che continuamente si sfiorano e talvolta si scontrano. L'energia del resto nasce da uno scoppio, da un disordine.
Da molto tempo ho imparato a non programmare troppo.
E a lasciarmi andare un po' di più.
Ho un'abitudine che mi porto dietro da anni.
La mattina quando esco di casa per venire qui, la prima persona che incontro per strada, la saluto con affetto; sorrido, guardo negli occhi e scandisco bene "Buongiorno". Quasi tutti rispondono al saluto. Per me è terapeutico.
Appena ci lasciamo di spalle, ciascuno per la propria, strada provo a immaginare la vita dello sconosciuto appena sfiorato che all'improvviso non è più sconosciuto. E immagino lui faccia la stessa cosa.
Non serve correre. Non servono le luci addosso.
Forse basta un po' di pace.

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